La basilica patriarcale di Santa Maria Assunta è il principale edificio religioso di Aquileia e antica chiesa cattedrale del soppresso patriarcato di Aquileia. Risalenti al IV secolo i resti più antichi, l'attuale basilica venne edificata nell'XI secolo e rimaneggiata nel secolo XIII. Sorge a lato della via Sacra, affacciando su piazza del Capitolo, assieme al battistero e all'imponente campanile. Una volta all'interno, si viene accolti dalla straordinaria decorazione musiva del IV sec che si estende per più di 760 m² e che ancora oggi è il più antico mosaico cristiano e soprattutto il più grande in Occidente (foto 8-31). Le raffigurazioni principali del pavimento possono essere suddivise in quattro campate, partendo dall'entrata. Nella prima compaiono vari ritratti di donatori, nodi ad ellissi incrociate detti di Salomone ed animali, nonché l'inserzione più tarda di un pannello con la lotta tra il gallo e la tartaruga (foto 8), contesa simbolica tra il bene ed il male, presente anche nella Cripta degli scavi. Nella seconda campata sono di particolare interesse i ritratti sia maschili che femminili racchiusi in medaglioni clipeati, tra i quali vi sono anche le raffigurazioni delle stagioni. Nella terza campata, dove a suo tempo si trovava l'altare, nel riquadro centrale si vede la scena allegorica di Vittoria alata con corona e palma (foto 22). nfine la quarta campata, che conclude il ciclo delle raffigurazioni, è costituita da un unico mirabile tappeto musivo, che rappresenta un mare pescoso, con la storia di Giona, profeta ebraico, inviato da Dio per predicare nella città di Ninive in Mesopotamia. Il catino e le pareti dell'abside sono decorati con affreschi che risalgono ai lavori del patriarca Poppone. L’opera, realizzata nel terzo decennio dell’XI secolo, forse più precisamente tra il 1028 e il 1031, costituisce un unicum nella pittura coeva dell’Italia settentrionale (foto 32-35). Ubicata sotto il presbiterio, vi è la Cripta degli Affreschi. Originariamente era costituita da una stanza quadrata, divisa in tre navate, con numerosi capitelli ancora presenti e fu costruita con la ristrutturazione voluta dal patriarca Massenzio all'inizio del IX secolo per custodire le reliquie dei santi locali. Assunse la forma attuale in epoca popponiana, XI secolo, con l'aggiunta dell'abside. L'intera cripta, colonne comprese, è affrescata (foto 37-41) con Storie della vita di Gesù e di Maria (pareti laterali e lunette), figure di santi (sguangi delle volte) e con quelle della Vita di san Marco e di san Ermacora (volte). Posta a sinistra dell'ingresso alla basilica, vicino al Santo Sepolcro, si trova la cripta degli Scavi che si estende alla sinistra della Basilica, fino al campanile. Sono stati trovati resti di tre epoche distinte, fra loro sovrapposte, dal principio dell'impero fino alla fine del IV secolo. Lungo il percorso si possono ammirare mosaici appartenenti ai resti della basilica paleocristiana e a case romane precedenti (foto 44,45).