La basilica di San Petronio è la chiesa principale di Bologna: domina l'antistante piazza Maggiore e, nonostante sia ampiamente incompiuta, è la sesta chiesa più grande d'Europa, dopo San Pietro in Vaticano, Saint Paul a Londra, la cattedrale di Siviglia, il Duomo di Milano e il Duomo di Firenze. Le sue imponenti dimensioni (132 metri di lunghezza e 60 di larghezza, con un'altezza della volta di 44,27 metri, mentre sulla facciata tocca i 51 metri) ne fanno la quarta chiesa più grande d'Italia. Con il suo volume di 258.000 m³, la basilica è la chiesa gotica costruita di mattoni più grande del mondo. Dedicata a San Petronio, il santo patrono della città, la sua fondazione risale al 7 giugno 1390 e si tratta dell'ultima grande opera tardo gotica d'Italia, iniziata poco dopo il Duomo di Milano (1386). La facciata incompiuta misura 60 metri di larghezza per 51 metri d'altezza, ed è divisa in due fasce orizzontali: quella inferiore, con le specchiature marmoree eseguite tra la fine del Trecento e gli inizi del Cinquecento, e quella superiore, con materiale laterizio a vista e dal profilo sfaccettato, che avrebbe dovuto consentire l'ancoraggio del rivestimento decorativo (foto 3). Il portale centrale è opera dello scultore Jacopo della Quercia che scolpì le formelle (foto 5-14) a bassorilievo sugli stipiti del portale che raffigurano Storie della Genesi (studiate attentamente da Michelangelo, che dimostrò di avere appreso la lezione nelle pose di alcune figure della Cappella Sistina), l'architrave istoriato con Scene del Nuovo Testamento e il gruppo a tutto tondo della lunetta con una Madonna col Bambino e i santi Petronio e Ambrogio (Michelangelo la definì "la più bella Madonna del Quattrocento"). L'interno della basilica (foto 4) presenta sei grandiose campate a pianta quadrata di circa 19 metri di lato della navata centrale, alle quali corrispondono altrettante campate laterali divise in due parti: sei mezze campate a pianta rettangolare corrispondenti alle navatelle su cui, per ciascuna, si aprono una coppia di cappelle. Le volte vennero ultimate in muratura nel 600, sostituendo man mano la temporanea copertura in legno, in stile gotico nonostante fosse ormai passato di moda, mantenendo così uno stile unitario con il resto della basilica. Tra le numerose magnifiche cappelle della chiesa, spicca la cappella dei Re Magi, già Bolognini, con le pareti affrescate da Giovanni da Modena (foto con un ciclo raffigurante Episodi della vita di San Petronio, Storie dei Re Magi e nella parete di sinistra, in alto, il giudizio universale con l'Incoronazione della Vergine in mandorla, Il Paradiso e in basso l'Inferno, raffigurazione di tipo dantesco, con una gigantesca figura di Lucifero e con la rappresentazione del profeta Maometto nell'Inferno (foto 18-19). Tra i peccatori all'inferno, i lussuriosi sono infilzati nello spiedo, gli invidiosi bersagliati da frecce e gli avari costretti ad ingoiare, con la testa arrovesciata, una colata di oro fuso.