L'area dell'Agro romano coperta dalla Condotta Sanitaria X Laurentina, dove furono costruiti gli edifici per l'Esposizione del 1942 (E.42), venne ufficialmente trasformata in quartiere con delibera n. 2453 del 13 settembre 1961 del Commissario Straordinario e gli fu assegnata la denominazione provvisoria di "Quartiere XXXII - E.U.R.", dall'acronimo di Esposizione Universale di Roma. Il progetto venne presentato nel 1938, sotto la direzione di Marcello Piacentini. Il modello è ispirato, secondo l'ideologia fascista, all'urbanistica classica romana, apportandovi elementi del razionalismo italiano. La costruzione del quartiere fu ultimata solo alla fine degli anni cinquanta, in preparazione dei Giochi della XVII Olimpiade, che si sarebbero tenuti a Roma nel 1960. Negli ultimi decenni il quartiere ha assunto una funzione residenziale e commerciale, grazie alla sua posizione decentrata e alla vicinanza alle principali infrastrutture per il trasporto, ospitando sedi centrali o periferiche di enti pubblici e di imprese private. Sono tanti gli edifici dell'EUR degni di menzione, tra questi spicca il palazzo della Civiltà Italiana, noto anche come palazzo della Civiltà del Lavoro. Concepito fin dal 1936 e progettato nel 1937, la sua costruzione iniziò nel luglio 1938 e fu inaugurato, benché incompleto, nel 1940; i lavori si interruppero nel 1943 per poi essere ultimati nel dopoguerra. L’edificio è a pianta quadrata e si presenta come un parallelepipedo a quattro facce uguali, con struttura in cemento armato e copertura interamente in travertino; presenta 54 archi per facciata (9 in linea e 6 in colonna) e in ragione di ciò ricevette il soprannome di Colosseo quadrato (foto 1-3). In piazza Marconi invece svetta l'Obelisco Marconi, opera dello scultore Arturo Dazzi, intitolato al fisico, inventore e senatore Guglielmo Marconi. L'opera fu commissionata nel 1939 dal Ministero della cultura popolare. La struttura dell'obelisco è a tronco di piramide ed è formata da calcestruzzo armato rivestito con 92 lastre di marmo di Carrara, su cui sono incisi gli altorilievi disposti su 4 file (foto 16-17). La vista al quartiere EUR di Roma non può prescindere da quella al Museo della civiltà romana (foto 20-65), che documenta i vari aspetti della civiltà romana, compresi gli usi e i costumi, attraverso una ricchissima collezione di copie di statue, calchi di bassorilievi, riproduzioni in scala di singole opere e di complessi monumentali e diorami anche di grandi dimensioni. Tutti i manufatti sono realizzati con una accuratezza tale da farne delle vere opere d'arte. Tra le opere esposte ne spiccano due: la serie completa dei calchi della Colonna Traiana a dimensione naturale (vedi Galleria dedicata alla colonna Traiana) e il grande plastico della Roma imperiale, realizzato da Italo Gismondi (foto 56-65). La visita al museo è complementare all'osservazione dei monumenti antichi della capitale, dato che grazie agli accuratissimi modellini in mostra, il visitatore può capirne meglio la struttura e l'aspetto originario. Inoltre, il museo completa ottimamente la visita alla città anche perché permette di conoscere le più importanti opere delle terre in cui si è diffusa la civiltà romana e di conoscerne i molteplici aspetti della vita quotidiana. Per questi motivi, nonostante la pressoché totale assenza di reperti originali, il museo ha una grande valenza didattica e documentaria.