Il complesso monumentale di Sant'Agnese fuori le Mura riunisce un articolato ed ampio insieme di edifici cristiani di origine assai antica, ma costruiti e rimaneggiati in tempi diversi: la catacomba di Sant'Agnese, la basilica costantiniana (IV secolo), di cui oggi restano i ruderi con possenti mura e il mausoleo di Santa Costanza la basilica onoriana (VII secolo), ossia l'attuale basilica sulla via Nomentana, con l'annesso monastero. Il mausoleo (foto 2-16) fu fatto erigere dalla figlia dell'imperatore Costantino (che in realtà si chiamava Costantina; il nome Costanza e l'appellativo di santa provengono da confusioni successive) a metà del IV secolo. La santificazione del nome, come in altri casi di edifici di origine e concezione romana acquisiti dai cristiani nei primi secoli, ebbe come risultato la conservazione della struttura. Si caratterizza per la pianta circolare, che era frequentemente usata nei ninfei e in edifici termali, e che divenne caratteristica, nell'architettura paleocristiana ed oltre, dei battisteri. Il vano centrale, coperto da una cupola, è circondato da un ambulacro coperto da una volta a botte; un giro di colonne separa i due spazi, e 12 grandi finestre illuminano l'ambiente centrale. A fronte della grande semplicità della struttura, la decorazione interna in mosaico era ricchissima, visibile e riprodotta fino al '500. Il mausoleo fu trasformato in chiesa, intitolata appunto a santa Costanza, nel 1254. Nel 1620 fu eliminato quanto restava dei mosaici della cupola, mentre si conservano quelli dell'ambulacro. Per le rappresentazioni di vendemmia e il sarcofago imperiale di porfido rosso che conteneva (ora ai Musei Vaticani), il mausoleo fu interpretato come "tempio di Bacco". L'attuale Basilica di Sant'Agnese fuori le mura (foto 17-24) fu fatta costruire da papa Onorio I nella prima metà del VII secolo al posto della ormai fatiscente basilica costantiniana (IV secolo).Mentre questa era costruita nei pressi della tomba della martire Agnese, venerata nelle sottostanti catacombe, papa Onorio edificò la nuova basilica direttamente sopra la tomba martiriale, ove in precedenza, fin dai tempi del grande imperatore, esisteva un sacello cosiddetto ad corpus (ossia edificato sopra la tomba della martire cristiana, ed in parte seminterrato). Papa Onorio realizzò una basilica semi-ipogea: l'accesso (oggi murato e visibile nella parte alta dell'attuale facciata) introduceva direttamente sul matroneo e da qui si scendeva in basilica, il cui pavimento era al livello della tomba della martire Agnese. Restauri eseguiti soprattutto nel XVII e XIX secolo hanno portato la basilica allo stato attuale. Nel catino absidale vi è l'opera più preziosa e più antica dell'intera basilica: un mosaico raffigurante Sant'Agnese e i papi Simmaco ed Onorio risalente al 625-638, che presenta le tre figure isolate, altamente simboliche e immateriali, circondate da un abbagliante fondo oro, tipico esempio dell'influenza bizantina nell'ambiente romano dell'epoca.